Zante, un’isola cara ai poeti

L’isola di Zante, facente parte delle Isole Ionie, è oggi costituita da due anime opposte, quella mondana e festaiola del sud e quella incontaminata e selvaggia del nord

La sua natura l’ha resa, nel corso dei secoli, il paradiso naturale dei poeti, primo fra tutti il grande Ugo Foscolo, un uomo conosciuto non solo per la sua straordinaria penna, ma anche per il suo spirito irrequieto e le sue idee rivoluzionarie.

Scopriamo dunque in questo viaggio tra le pieghe di Zante la sua storia, ma soprattutto perché fu terra cara all’animo dei poeti.

La mitologia e la storia di Zante

Come ogni realtà nata nel contesto classico, anche Zante ha il suo mito. Si racconta infatti che Artemide, dea della caccia, insieme al fratello Apollo, fossero i protettori dell’isola e, in quanto tali, adorati con feste e giochi in loro onore. La dea era solita vagare gioiosa per le sue foreste, mentre il fratello ne contemplava la straordinaria bellezza suonando la lira

 A fondare la prima agropoli sull’isola pare essere stato Zakynthos, re di Troia, dopo averla liberata dai serpenti che la infestavano. La mitologia racconta inoltre che nelle acque che circondano Zante sia nata Venere. Grazie alla sua bellezza e al suo sorriso contagioso la dea distribuì il suo fascino, dando origine alle colline, alle valli e ai monti che tuttora descrivono l’isola.

Dal punto di vista storico invece Zante divenne un punto di riferimento strategico per i commerci e le conquiste sotto l’Impero Romano e successivamente terra di occupazione da parte di Costantino il Grande

Al termine di un dominio provvisorio gestito dagli Orsini, dagli Angioini e dai Toki, nel 1485 Zante divenne parte del Ducato di Venezia,  che ne curò sia gli aspetti economici che governativi. Nel 1797 l’isola venne conquistata dall’esercito francese, sotto la spinta dei moti rivoluzionari, quindi dalle autorità russe, turche e inglesi. Soltanto nel 1864 Zante divenne ufficialmente un’isola della Grecia insieme alle altre isole ioniche, diventando il paradiso che tutti conosciamo.

Il forte legame tra l’isola e i poeti

Zante è sempre stata una terra ricca di storia, di conquiste, di miti e di leggende. Tale aspetto cronologico dell’isola, insieme al fascino naturale che esprime, ha dato origine ad un legame profondo tra sé e i poeti

Il primo a far parte di questo gruppo è certamente Ugo Foscolo. Il suo legame con Zante iniziò a causa della sua attitudine alla ribellione, a non accettare quello che l’Ancien Regime imponeva al popolo. Dopo un periodo di continue censure decise di intraprendere un accordo con la polizia austriaca, accettando l’esilio.

Durante gli anni dell’esilio Foscolo scrisse alcuni dei suoi versi più toccanti , in particolare quelli presenti nella poesia “A Zacinto”, per cui il poeta è maggiormente ricordato. Il sonetto parla di Zante come luogo di nascita, d’infanzia, e dimostra di conoscere appieno la sua storia mitologica, citando Venere e il suo sorriso carico di bellezza.

L’amore per l’isola è descritta anche in altre poesie. Molti poeti greci infatti ricordano Zante come terra di libertà, di virtù, di grandi principi, come nel caso di Andreas Kalvos, a lungo legato a Foscolo da un profondo vincolo d’amicizia, e Dionysios Solomos, di cui tuttora si erge la statua nell’omonima piazza.

Le spoglie di Kalvos e Solomos giacciono oggi nel museo a loro dedicato, nella piazza principale dell’isola.

Questa è la prova che la poesia è laddove possiamo  e vogliamo coglierla. La natura, prima fra tutte, la sua bellezza selvaggia e incontaminata, può regalare all’animo umano pensieri meravigliosi, per poi tradurli in versi carichi di emozioni e fantasia.

Prosegui la Lettura